Il Togo è uno Stato dell'Africa occidentale. Confina Ghana, Benin e Burkina Faso. La capitale è Lomé. Lo Stato è vasto 56.785 km² ed è abitato da circa 8 milioni di abitanti. La lingua ufficiale è il francese (è membro dell'associazione dei paesi francofoni) ma vi si parlano anche molte lingue africane. Col nome di Togoland fu colonia prima della Germania e poi della Francia, da cui ottenne l'indipendenza nel 1960. Circa il 40% della popolazione vive con meno di 1,25 dollari statunitensi al giorno. Nel Paese sono presenti circa 45 diverse etnie; le più importanti e numerose sono gli ewe a sud (36%), i kabyé a nord (22%), gli uaci o Ouatchis (14%), i mina, i mossi, gli aja e i kotokoli a nord-est (16%). La lingua ufficiale è il francese ma sono diffusi anche numerosi dialetti della lingua ewe, tem, kabyé e minan. Secondo una stima degli anni duemila, il 51% dei togolesi sono animisti.
Lotus
SATOCI sta per Société Africaine de Transformation de Cellulose et d’Importation. È (o era) un’impresa togolese specializzata nella trasformazione della cellulosa e nella produzione di prodotti in carta destinati al mercato locale e regionale. Non risulta più attualmente attiva in Togo (nel 2025) ma aveva sede operativa, almeno fino a poco tempo fa, in Costa d’Avorio, ad Abidjan, Zona Industriale di Yopougon.
L’indicazione “SATOCI TOGO” conferma che questo rotolo è stato fisicamente fabbricato in Togo, a Lomé, da una cartiera locale su licenza Fort James France. Fort James era una grande azienda americana di tissue (nata nel 1997 dalla fusione tra Fort Howard e James River), acquisita nel 2000 da Georgia-Pacific. In Francia, Fort James aveva i diritti sul marchio Lotus. Dopo il 2000, Georgia-Pacific ha continuato a commercializzare Lotus in Europa, ma in Africa ha concesso licenze locali, come in questo caso a SATOCA TOGO. Il prefisso del codice a barre (618) è l’identificativo della Costa d’Avorio che non il paese di fabbricazione, ma dell’azienda registrante del codice a barre. Questo può significare che il distributore ufficiale operava dalla Costa d’Avorio oppure che SATOCA usava un blocco GS1 registrato in Costa d’Avorio (per motivi commerciali o fiscali). Il rotolo era destinato al mercato dell’Africa Occidentale francofona (il packaging in francese lo conferma). Nel 2007, Burkina Faso importava regolarmente tissue da Togo, Ghana e Costa d’Avorio.
Storia del marchio Lotus
Lotus è uno dei marchi europei più noti nel settore della carta igienica e dei prodotti per l’igiene domestica. Nato in Francia nel 1967, il marchio fu creato all’interno del gruppo Béghin-Say, e si affermò rapidamente grazie all’introduzione di prodotti innovativi come la carta igienica a doppio strato e, più tardi, la linea Moltonel con carta a tre veli. Il nome “Lotus” richiama l’idea di purezza e morbidezza, valori chiave per un prodotto destinato alla cura quotidiana.
I primi e principali siti produttivi storici furono: Kunheim, in Alsazia (vicino a Colmar) e Gien, nella regione del Centre-Val de Loire. Questi due stabilimenti furono tra i primi in cui venne prodotta la carta igienica Lotus su larga scala. Il sito di Gien, in particolare, è noto per essere uno dei più importanti per la produzione del brand Lotus ed è attivo ancora oggi sotto Essity.
Negli anni ’80, in seguito a difficoltà finanziarie del gruppo francese, Lotus fu venduto alla statunitense James River Corporation, che in seguito si fuse con Fort Howard dando vita a Fort James. Nel 2000, Fort James fu acquisita da Georgia-Pacific, altro gigante americano del tissue. In questo periodo, Lotus si espanse nei mercati francofoni africani, grazie a licenze locali, come quella accordata a SATOCA TOGO, produttore togolese che fabbricava carta igienica Lotus per la distribuzione nell’Africa occidentale.
Nel 2011, il marchio europeo passò sotto il controllo della multinazionale svedese SCA, che nel 2017 si riorganizzò dando vita a Essity, leader globale nei prodotti per l’igiene. Oggi Lotus continua a essere prodotto in Francia, con stabilimenti a Gien, Kunheim, Hondouville e Saint-Étienne-du-Rouvray, utilizzando materie prime certificate e promuovendo pratiche sostenibili. Il marchio ha introdotto sul mercato anche l’Aqua Tube, il primo tubo di carta igienica biodegradabile smaltibile nel WC.
Presente soprattutto in Francia, Belgio e altri paesi dell’Europa occidentale. Con una quota di mercato che supera il 30% in Francia, è uno dei marchi più amati dai consumatori per la qualità e l’affidabilità dei suoi prodotti.
CURIOSITA'
1) Molte strutture, soprattutto ospedali pubblici come il CHU-Sylvanus Olympio a Lomé, soffrono di carenza di carta igienica: “non ci sono mai papiers WC” lamentano le fonti locali, e spesso il budget destinato viene “evaporato” a causa di cattiva gestione e corruzione. Questo obbliga il personale e i pazienti a ricorrere a soluzioni alternative o a portare la propria carta.
2) Per combattere il colera, è stato realizzato un progetto di microcredito per costruire latrine domestiche, con incentivi per la raccolta e il trattamento dei fanghi, oltre alla creazione di mini-imprese per il trasporto con tricicli e camion
3) Una start‑up togolese, “Kleena Papier”, produce carta igienica “100 % made in Togo”. È un segno concreto di sviluppo industriale nel settore igienico, con potenziale impatto sull’autosufficienza del paese.
4) Come in altre zone dell’Africa o dell’Asia, molte strutture sanitarie o ricettive in Togo non sono adatte allo scarico della carta igienica: è comune trovare bidoncini accanto al wc per smaltire il rotolo usato prima di scendere in campo, evitando problemi di tubature. Persone locali (e stranieri) usano spesso acqua per pulirsi (secchio, brocca o bidet), pratica tradizionale largamente diffusa.