Il Nepal è uno stato dell'Asia meridionale di 147.516 km² con una popolazione di 30 milioni di abitanti, la cui capitale è Katmandu, confinante con Cina (Tibet) e India. Il territorio dello stato himalayano è prevalentemente montuoso e presenta un dislivello notevole (da 80 a 8848 m dell'Everest, il punto più alto della Terra). La capitale Katmandu, situata a circa 1.350 m d'altitudine, ha una popolazione di 850.000 abitanti nella zona urbana e circa 1.500.000 nell'intera area metropolitana. A seguito del massacro della famiglia reale avvenuto nel 2001, nel paese iniziò una lenta transizione politica che portò, il 28 dicembre 2007, all'approvazione da parte del parlamento nepalese di un emendamento che permetteva la transizione dalla monarchia alla Repubblica, avvenuta il 28 maggio 2008 mediante la votazione quasi unanime dell'Assemblea Costituente. Circa la metà della popolazione del paese vive con meno di 1,25 dollari statunitensi al giorno. La lingua ufficiale è il nepalese ma si contano 123 lingue di diversa matrice: indoeuropea, sinotibetana, austroasiatica e dravidica; mentre il kusunda non ha alcuna relazione genetica con altri ceppi linguistici. Di seguito le lingue principali parlate in Nepal: nepalese, maithili, bhojpuri, tharu, avadhi, rajbanshi, hindi, urdu, tamang, Nepal Bhasa (Newari), magar, rai/kiranti, gurung, limbu, bhote/sherpa, sunuwar, danuwar, thakali, satar, santhal e altre minori.
Valley Paper Products
01.50.050 marca: Valley Paper Products – modello: White Swan - periodo: agosto 1990 - prodotta in Nepal
scritte: White Swan Toilet Paper Made in Nepal (cigno bianco, carta igienica prodotta in Nepal) - rotolo preso a Katmandu
CURIOSITA'
“TOILET PAPER TRAIL”: quando l’Himalaya divenne una discarica di carta igienica
Il soprannome “Toilet Paper Trail” è stato usato ironicamente e criticamente per descrivere i sentieri di trekking sull’Everest e l’Annapurna (soprattutto negli anni 1990–2000), a causa della grande quantità di carta igienica usata e abbandonata lungo i percorsi da parte di escursionisti e turisti. Non si trattava solo di spazzatura generica, ma proprio di carta igienica bianca o sporca. Il termine è una metafora provocatoria nata nei racconti di trekker occidentali e ambientalisti, per evidenziare quanto i percorsi più sacri dell’Himalaya fossero diventati simboli di degrado ambientale. Negli anni ’90 e 2000, il sogno di scalare l’Everest o di attraversare l’Annapurna attirò migliaia di trekker. Il termine “Toilet Paper Trail” nacque dall’impatto visivo di fazzoletti e rotoli usati abbandonati lungo i sentieri sacri del Nepal. In mancanza di bagni adeguati, molti escursionisti si fermavano dietro rocce e cespugli, lasciando carta igienica visibile per settimane. Il risultato? Un sentiero spirituale costellato da resti igienici occidentali. Organizzazioni come la Sagarmatha Pollution Control Committee (SPCC) iniziarono a raccogliere rifiuti in massa: plastica, lattine e carta igienica. Oggi, grazie a programmi come Carry Me Back, ogni turista è invitato a riportare a valle 1 kg di rifiuti, tra cui i propri scarti igienici. Inoltre, rifugi e “teahouse” vendono rotoli a caro prezzo, ricordando che anche i bisogni più semplici devono essere gestiti con rispetto per la montagna.
Alcune testimonianze
“La carta igienica era ovunque. Bianca, ammucchiata, visibile… ma nessuno la raccoglieva.” - Sherpa della valle di Khumbu, 2001 (intervista SPCC)
"Camminare lungo l’Annapurna era come seguire un sentiero di fazzoletti sporchi e carta igienica usata. Era vergognoso per tutti noi." - trekker britannico, 2004
"Ci hanno detto: portate via la vostra spazzatura. In cima a quella lista c’era la carta igienica." - guida nepalese, SPCC, 2007
Nella foto una borsa del progetto "Carry Me Back"