La Nuova Zelanda è uno stato insulare dell'Oceania, posto nell'Oceano Pacifico meridionale, formato dall'Isola del Nord, l'Isola del Sud, l'Isola Stewart e dai 6 arcipelaghi delle Isole Auckland, Isole degli Antipodi, Isole Bounty, Isole Campbell, Isole Chatham e Isole Kermadec. Il mar di Tasman la separa dall'Australia, situata circa 2000 km a nord-ovest; conta poco più di 5 milioni di abitanti (al 2021), distribuiti su 267.710 km². La capitale, che è anche la città a svolgere questo ruolo più a sud del mondo, è Wellington, mentre la città più popolosa è Auckland. La vetta più alta è il Monte Cook. Le città principali sono: Wellington, Christchurch, Auckland, Dunedin, Hamilton. Curiosamente, la Nuova Zelanda ha una forma "a stivale" speculare a quella dell'Italia, nell'opposto emisfero australe. In base al censimento del 2018,la popolazione della Nuova Zelanda è per il 71,8% di origine europea, principalmente inglese e scozzese, ma con consistenti minoranze tedesche, olandesi e italiane. Il 16,5% della popolazione è di etnia maori. Gli altri indigeni di etnia polinesiana sono il 9%, mentre gli asiatici sono il 15,3%. Non deve stupire il fatto che la somma delle percentuali superi il 100%, poiché molti neozelandesi si ritengono appartenenti a più di un'etnia. Vi sono tre lingue ufficiali: inglese, māori e lingua dei segni neozelandese (NZSL)
Stamford Plaza
01.39.075 - marca: sconosciuta - recuperato il 14 agosto del 2004 presso lo Stamford Plaza di Auckland in New Zealand - carta igienica d’albergo con dedica personale - sul rotolo compare un elmo stilizzato con una corona, rivolto di profilo: questo simbolo è il logo storico della Stamford Hotels & Resorts, che si ispira a uno stemma araldico — probabilmente un riferimento all’eleganza, alla regalità e alla tradizione britannica, temi comuni negli hotel di lusso di influenza coloniale nei paesi del Commonwealth (come la Nuova Zelanda e l’Australia)
Lo Stamford Plaza Auckland era uno degli hotel di lusso più iconici della Nuova Zelanda. Situato nel cuore del Central Business District (CBD) di Auckland, l’hotel ha servito per decenni ospiti internazionali, celebrità, uomini d’affari e turisti in cerca di eleganza e comfort. L’hotel aprì le sue porte nel 1985, inizialmente sotto un altro nome ("The Regent”, primo hotel 5 stelle di Auckland), ma fu acquisito e rebrandizzato dal gruppo Stamford Hotels & Resorts, una catena alberghiera di proprietà australiana con sede a Singapore nel 1996. Durante gli anni ‘90 e 2000, lo Stamford Plaza Auckland divenne una delle destinazioni preferite per chi cercava un'esperienza raffinata nella città più grande della Nuova Zelanda. Ospitava delegazioni diplomatiche e eventi ufficiali e celebrità internazionali in tournée. Dopo anni di onorato servizio, lo Stamford Plaza Auckland ha chiuso ufficialmente nel 2021. La chiusura è stata in parte attribuita all’impatto economico della pandemia di COVID-19, che ha colpito duramente l’industria alberghiera globale. Nell’ottobre 2022, lo storico hotel è stato venduto da Stamford Land Corporation per circa NZ$ 170 milioni, un record per una singola struttura alberghiera in Nuova Zelanda. I nuovi proprietari sono un consorzio che ha siglato un accordo con Marriott International: il Stamford Plaza è stato rilanciato come JW Marriott Auckland
Essity
01.39.100 - marca Essity - modello Tork - anno: 2025 - nazione: New Zealand.
Tork è un marchio Essity la cui sede centrale si trova a Stoccolma in Svezia: il viaggio di questa azienda è iniziato nel 1929 come parte di SCA, un'azienda svedese specializzata nel settore forestale e della cellulosa. Negli anni '70, si sono espansi nel settore dell'igiene e della salute acquisendo aziende chiave come Mölnlycke nel 1975 e Wiscons nel settore dei tessuti nel 2001. Nel 2017, l'attività globale si è divisa, dando vita a Essity, un'azienda indipendente dedicata esclusivamente al settore dell'igiene e della salute con 36.000 dipendenti e vendite in circa 150 paesi (dati del 2024).
Essity ha una presenza significativa in Nuova Zelanda attraverso il suo stabilimento di Kawerau, situato nella regione di Bay of Plenty. Questo sito è noto per la produzione di prodotti in carta igienica e asciugamani di carta con i marchi Tork, Sorbent, Purex e Handee. Nel 2024, Essity ha investito circa 20 milioni di dollari neozelandesi per aggiornare una delle sue macchine per la produzione di carta, rendendola la prima al mondo a utilizzare esclusivamente vapore geotermico per il processo di asciugatura della carta. Questa innovazione ha portato a una riduzione delle emissioni di carbonio del 66% rispetto al 2009, equivalente all'eliminazione di circa 2.200 automobili dalla circolazione ogni anno. Lo stabilimento di Kawerau è l'unico in Nuova Zelanda a produrre la carta igienica e gli asciugamani di carta. Ogni anno, l'impianto produce circa 55.000 tonnellate di prodotti in carta. Essity impiega circa 300 persone in Nuova Zelanda, di cui oltre 200 a Kawerau, contribuendo significativamente all'economia locale.
La storia del marchio Tork inizia nel 1968 con la creazione della salvietta "All-Tork". "Torka" in svedese significa "asciugare" o "pulire". Fin dalla fondazione del marchio Tork, l'azienda è sempre stata all'avanguardia nell'innovazione. Oggi l’azienda offre prodotti come la carta igienica Tork Coreless, che riduce gli sprechi di imballaggio del 98%.
CURIOSITA'
1) La carta igienica fu introdotta nel paese agli inizi del '900, ma divenne comune solo a partire dagli anni '50 e '60, quando aumentò la produzione industriale e si diffusero i bagni interni nelle case. In precedenza, come nel Regno Unito, si usavano giornali, pagine di cataloghi, o carta da pacchi (dura e scomoda!). Molte famiglie neozelandesi ricordano con affetto (e un po’ di dolore!) il famoso catalogo della Farmers o del Sears, usato “quando non c’era altro”.
2) Marchi iconici neozelandesi: i più noti sono Purex, Sorbent, Handee (tutti prodotti da Essity), considerati parte del "panorama bagno" neozelandese.
3 ) Green is the new white: negli ultimi anni, c'è stato un boom nella vendita di carta igienica eco-friendly e senza plastica, anche grazie a startup locali come Smartass (nome volutamente ironico), che usa carta riciclata e confezioni biodegradabili.
4) Durante il lockdown del 2020, la Nuova Zelanda ha vissuto una vera e propria corsa alla carta igienica. Le immagini dei supermercati vuoti hanno fatto il giro del mondo. Alcuni supermercati hanno dovuto razionare la vendita a 1 pacco per cliente, un cliente è stato visto cercare di barattare carta igienica per birra!, La premier Jacinda Ardern fu costretta a dire in conferenza stampa: "C'è abbastanza carta igienica per tutti. Vi prego di non fare scorte esagerate."
5) Le confezioni di carta igienica in Nuova Zelanda spesso hanno slogan giocosi, come “gentile come una nuvola” o “più forte di quanto pensi”. Alcune campagne pubblicitarie hanno usato pecore animate per evocare morbidezza — una strizzata d’occhio alla cultura ovina neozelandese!
6) Una storia ambientata a Rotrua (città famosa per i geyser e gli imprevisti) in Nuova Zelanda e avente per soggetto la carta igienica. Titolo: “Il Grande Inseguimento della Carta Igienica”
Era una mattina d’estate a Rotorua. Il sole splendeva, il vapore dei geyser si alzava in cielo, e nella cucina del campeggio “Thermal Dreams Holiday Park”, un turista italiano di nome Luca si stava preparando per la giornata. “Solo una visita veloce al bagno e poi via, Hobbiton mi aspetta!”. Entra nella piccola toilette del campeggio, si siede tranquillo... e poi l’incubo: niente carta igienica. Solo un rotolo vuoto come la Terra di Mezzo dopo Sauron. Con i pantaloni a mezz’asta e la dignità a zero, Luca comincia a chiamare: “Hello? Anyone there? Mi serve carta! Toilet paper, please!”. Silenzio. Poi un rumore: qualcuno apre la porta del bagno accanto e Luca sente il rotolo che rotola via… letteralmente! Un colpo di vento — forse da un geyser vicino — aveva spinto un nuovo rotolo fuori dalla finestra del bagno. E ora il rotolo scivolava giù per la collinetta erbosa, verso il parcheggio! Luca, in panico, si rialza goffamente, sistema il minimo indispensabile, esce dal bagno correndo come un hobbit in fuga, e grida: “FERMATELAAAA!”. Nel frattempo, un gruppo di turisti australiani lo guarda confuso, mentre il rotolo di carta, perfetto e bianco, rotola verso un camper, si ferma… e un bambino lo raccoglie trionfante. “Look, Mum! A runaway toilet roll!” Luca lo guarda. Il bambino lo guarda. Una pausa. Poi il piccolo gli porge il rotolo, serio: “You look like you need this more than me.” Applausi. Luca torna in bagno con onore ristabilito. Quel giorno, la carta igienica fu la vera eroina. Morale della storia: in Nuova Zelanda, non dare mai per scontato il rotolo… e ringrazia sempre i bambini gentili!