L'Italia è uno Stato membro dell'Unione europea, situato nell'Europa meridionale. L'Italia è una repubblica parlamentare e conta una popolazione di circa 59 milioni di abitanti. La capitale è Roma. Delimitata dall'arco alpino, l'Italia confina con Francia, Svizzera, Austria e Slovenia, è circondata dai mari Ligure, Tirreno, Ionio e Adriatico e da numerose isole (le maggiori sono Sicilia e Sardegna), per un totale di 302.068 km². Gli Stati della Città del Vaticano e di San Marino sono enclavi della Repubblica, mentre Campione d'Italia è un'exclave della Repubblica Italiana e un'enclave della Confederazione Svizzera. L'italiano è la lingua ufficiale. Le minoranze linguistiche storiche presenti in Italia ufficialmente riconosciute e tutelate sono quelle delle popolazioni albanesi, catalane, germaniche, greche, slovene e croate, e di quelle parlanti il francese, il franco-provenzale, il friulano, il ladino, l'occitano e il sardo. In Italia vige il principio della laicità dello Stato e pertanto non vi è una religione ufficiale.
01.01.050 carta intercalata - marca "TIBUR" - scritte fronte "CARTA IGIENICA INTERCALATA TIBUR " - lato "PACCHETTO TIBUR INTERCALATO" - periodo: fascista (dal 1922 al 1943)
Tipografia futurista / razionalista: la grafica del pacchetto adotta un font spigoloso, geometrico, con lettere irregolari e spezzate: è un tratto tipico dell’estetica futurista e del razionalismo italiano, molto diffusi nel periodo fascista - l’uso di “V” al posto della “U” in “TIBVR” richiama il latino epigrafico — stile fortemente promosso dal regime, che vedeva nell’antica Roma un modello da esaltare . lo zigzag grafico richiama forme dinamiche, altro elemento ispirato al futurismo italiano, movimento che influenzò profondamente la grafica negli anni ’20 e ’30. Assenza di codice fiscale, partita IVA o riferimenti normativi: non ci sono riferimenti legali o normativi sulla confezione, il che fa pensare a un periodo anteriore al secondo dopoguerra, quando queste diciture divennero obbligatorie. Il nome “TIBUR” ha una fortissima connotazione storico-identitaria: Tibur è l’antico nome latino della città di Tivoli.
Vellutina (rotolo)
01.01.070 carta Vellutina prodotta dalla cartiera di Ormea S.p.A a Genova . scritte: 500 fogli garantiti - marchio depositato - carta igienica di qualità superiore - finissima - resistente rotolo da 500 strappi - Periodo: dopo il 1955
Il documento ufficiale in foto mostra: Data di deposito del marchio: 8 luglio 1955 - Registrazione confermata: 23 marzo 1956 - Titolare: Cartiera di Ormea S.p.A., Genova, Via XX Settembre. Questo stabilisce con certezza che il nome commerciale “Vellutina” come marchio registrato esiste solo dal 1955 in poi. I francobolli presenti sono marche da bollo usate per: "TASSA DI BOLLO SCAMBI COMMERCIALI" - "MARCA DA BOLLO". Questi francobolli (in particolare quelli con il ritratto di Vittorio Emanuele III) sono autentici bolli fiscali usati in Italia dal 1920 fino a circa il 1945–46, quando furono gradualmente sostituiti con altri design. Un timbro visibile (parziale ma leggibile) riporta effettivamente la data "1935", coerente con i francobolli. Ipotesi più plausibile: il rotolo è stato prodotto dopo il 1955, ma la Cartiera di Ormea ha riutilizzato francobolli autentici d’epoca (anni '30) come elemento decorativo o promozionale vintage. Non erano più validi legalmente, ma servivano come "ornamento nostalgico" o richiamo simbolico alla qualità “storica”. Questa pratica non era comune, ma alcune ditte artigianali (soprattutto in carta e packaging) utilizzavano oggetti filatelici veri per impreziosire i loro prodotti, o anche solo come segno distintivo. Esempi storici di uso filatelico decorativo nel packaging: anni ’50–’70: Alcune aziende artigianali, in particolare nel Nord Italia, usarono francobolli veri e annullati su: scatole di dolciumi (soprattutto artigianato piemontese e ligure), cartotecnica di lusso (come scatole per sigari, prodotti da regalo), etichette per cartoleria (buste, quaderni con francobolli “di recupero”). Questo era un modo per conferire prestigio, richiamo vintage e artigianalità, con un impatto visivo e affettivo forte: richiamava viaggi, storia, comunicazione epistolare… molto romantico. Alcune aziende lo facevano anche per riutilizzare stock di francobolli ormai fuori corso: in pratica, un “riciclo elegante”.
La Cartiera di Ormea S.p.A. nasce come cartiera situata a Ormea, piccola città industriale in provincia di Cuneo (Piemonte), storicamente nota per la produzione di carta da sigarette e carta sottile fino a tutto il Novecento. Tuttavia, quando la società si è trasformata in S.p.A. (29 ottobre 1949), ha trasferito la sua sede legale a Genova, in via XX Settembre 28/6 Ciò non significa aver spostato la produzione, ma solo la sede amministrativa. La Cartiera era piemontese di origine, ma aveva sede legale a Genova — una struttura non rara per aziende che cercavano centralità amministrativa e accesso ai servizi bancari o assicurativi.
Vellutina (intercalata)
01.01.075 carta Vellutina prodotta dalla cartiera di Ormea
250 fogli garantiti - carta igienica superiore vellutata resistentissima
Periodo: fine anni '50 primi anni '60. Il brevetto di questa carta è stato depositato l'8 luglio 1955
Vellutina (intercalata) per "Standa"
01.01.080 carta Vellutina prodotta dalla cartiera di Ormea
250 fogli garantiti - carta igienica di qualità superiore finissima - vellutata resistente
CONFEZIONE SPECIALE PER I MAGAZZINI STANDA
Periodo: fine anni '50 primi anni '60. Il brevetto di questa carta è stato depositato l'8 luglio 1955
NAVE
01.01.100 Il rotolo riporta in grande le scritte NAVE e CARTA IGIENICA - periodo: anni '60 ?
Interpretazioni possibili.
1) Marchio o nome commerciale: è probabile che "NAVE" fosse il nome del marchio o di una linea di prodotto. Negli anni ’50-’70 era comune usare nomi evocativi, semplici e ad effetto per prodotti di uso quotidiano (come “Aquila”, “Velo”, “Stella”, ecc.). La nave, simbolo di forza, igiene e viaggi, poteva suggerire un'idea di pulizia “profonda” o “moderna”.
2) Uso in ambito navale (ipotesi meno probabile ma interessante): se il rotolo fosse stato destinato originariamente a rifornire navi passeggeri o militari, il nome potrebbe indicare la destinazione d’uso. Tuttavia, in quel caso ci si aspetterebbe un’indicazione esplicita come "per uso navale" o "marina militare".
Sulla fascetta visibile non compare nessun nome di produttore, indirizzo, logo o riferimento industriale. Questo può significare: produzione economica/generica: si trattava di carta igienica “da battaglia”, prodotta in grandi quantità senza valorizzare il marchio, forse per uso istituzionale o all’ingrosso oppure una produzione locale o artigianale: stampata da piccole cartiere regionali che non investivano in branding.
ANCORA
01.01.110 - Il rotolo riporta in grande le scritte ANCORA e CARTA IGIENICA PER TOELETTA - periodo: anni '60 ?
Interpretazioni possibili.
1) Marchio o nome commerciale: è probabile che "ANCORA" fosse il nome del marchio o di una linea di prodotto. Negli anni ’50-’70 era comune usare nomi evocativi, semplici e ad effetto per prodotti di uso quotidiano (come “Aquila”, “Velo”, “Stella”, ecc.).
2) Uso in ambito navale (ipotesi meno probabile ma interessante): se il rotolo fosse stato destinato originariamente a rifornire navi passeggeri o militari, il nome potrebbe indicare la destinazione d’uso. Tuttavia, in quel caso ci si aspetterebbe un’indicazione esplicita come "per uso navale" o "marina militare".
Sulla fascetta visibile non compare nessun nome di produttore, indirizzo, logo o riferimento industriale. Questo può significare: produzione economica/generica: si trattava di carta igienica “da battaglia”, prodotta in grandi quantità senza valorizzare il marchio, forse per uso istituzionale o all’ingrosso oppure una produzione locale o artigianale: stampata da piccole cartiere regionali che non investivano in branding.
Scott
01.01.170 rotolo rosa in carta crespa ruvida + confezione in plastica Scott - prodotto dalla Scott S.p.A di Torino su licenza della Scott Paper Company - periodo dopo il 1980 (probabile fine anni '80) - scritte: "Solo lire 980 - più conveniente - mille strappi".
La Scott S.p.A. è stata la filiale italiana della storica multinazionale americana Scott Paper Company, fondata nel 1879 a Filadelfia e considerata una pioniera nel settore dei prodotti in carta per l’igiene personale e domestica. Presente in Italia a partire dagli anni ’60, Scott ha introdotto sul mercato italiano prodotti innovativi per l’epoca, come la carta igienica in rotoli morbida e resistente, i fazzoletti di carta e gli asciugatutto da cucina.
La sede produttiva italiana della Scott era responsabile sia della produzione diretta, sia della distribuzione su licenza di articoli progettati in base agli standard qualitativi della casa madre americana. Il marchio si è distinto per una comunicazione pubblicitaria semplice ma molto efficace, che ha contribuito a rendere i prodotti Scott un punto di riferimento familiare per milioni di italiani.
Le diciture come “mille strappi” o “più conveniente”, e i prezzi accessibili testimoniavano l'intento dell'azienda di coniugare funzionalità e convenienza. Negli anni ’80 e ’90, Scott è diventata una delle marche più riconoscibili nel panorama italiano della carta tissue.
Nel 1995, la Scott Paper Company fu acquisita dalla Kimberly-Clark, multinazionale statunitense anch’essa attiva nel settore dei prodotti igienico-sanitari. Questa acquisizione segnò la progressiva integrazione delle attività italiane della Scott nella rete globale della nuova proprietà.
La Scott S.p.A. in Italia aveva sede a Alanno, in provincia di Pescara, Abruzzo. Lo stabilimento di Alanno era uno dei principali siti produttivi italiani per i prodotti in carta tissue del marchio Scott.
Cotonelle
01.01.180 rotolo "Cotonelle" prodotto dalla Scott S.p.A di Torino su licenza della Scott Paper Company - periodo: fine anni '80 - l'illustrazione ritrae una donna che accarezza il viso con un'espressione di morbidezza e comfort, perfettamente coerente con lo slogan “soffice come cotone”. Questo elemento visivo rafforzava l’identità del prodotto come carta igienica particolarmente delicata e morbida. Negli anni '70 e '80, Scott S.p.A. operava in Italia come una filiale autorizzata della Scott Paper Company. Il marchio Cotonelle venne introdotto per competere nel segmento premium, puntando sulla sensazione di morbidezza. In Italia, divenne rapidamente riconoscibile per la sua comunicazione delicata, femminile e orientata al benessere quotidiano.
Elementi che aiutano a datare il rotolo. Stile grafico: l’illustrazione della donna e il layout con righe diagonali sottili sono tipici del design pubblicitario e del packaging anni '80, quando i prodotti per la cura personale puntavano su immagini rassicuranti e femminili. Slogan “Soffice come cotone”: questa espressione era largamente usata nella pubblicità italiana degli anni ’80 per evidenziare comfort e qualità nei prodotti per l’igiene. Non c'è una data stampata direttamente sul rotolo, ma considerando il design, la denominazione dell’azienda e lo stile del packaging, la produzione è quasi certamente collocabile tra il 1982 e il 1988.
Vecchio spot televisivo della Cotonelle datato 1987, in cui comparivano “batuffoli di cotone” che cadevano delicatamente fino a diventare un rotolo di carta igienica, proprio come lo slogan “soffice come cotone” https://youtu.be/V6nOHj5Ds5A
Scottex
01.01.190 rotolo + confezione iconica nella versione con involucro classico in plastica Scottex - prodotto dalla Scott S.p.A di Torino su licenza della Scott Paper Company - periodo: poco dopo il 1986 (anno di introduzione del numero verde 1678 - successivamente diventato 167 e poi 800 - presente sul retro della confezione) - scritte: "10 piani di morbidezza"
Pubblicità dell'epoca:
https://youtu.be/oRHsHXgLlWM (1980 - venditore + signora)
https://www.youtube.com/watch?v=WZzfWQsptNo (1982)
https://youtu.be/Dw-fQsQcLRg (1983 - ciclisti)
https://www.facebook.com/watch/?v=855005955348210 (1984 – uomo con scala)
https://youtu.be/Yb1OTFp1j3I (1987 - cagnolino)
Il nome Scottex è stato utilizzato in Italia (e anche in Spagna e altri paesi europei) per differenziare il prodotto localmente, pur mantenendo l’associazione con il marchio originale Scott. Il marchio Scottex è stato lanciato in Italia negli anni '60 e ha avuto grande successo, diventando sinonimo di carta igienica per molte generazioni. Era prodotto e distribuito da Scott S.p.A., su licenza della casa madre americana. Il nome Scottex fu scelto probabilmente per assonanza con “Kleenex”, altro brand della Scott Paper. Con l’acquisizione della Scott Paper Company da parte di Kimberly-Clark, anche il marchio Scottex è passato a Kimberly-Clark.
Scott 500, Divisione Comunità
01.01.200 rotolo Scott 500, Divisione Comunità, fabbricato in Italia dalla Scott S.p.A. di Torino, è molto probabilmente databile verso la fine degli anni '80 primi anni '90.
La licenza Scott Paper Company era attiva come entità indipendente fino alla sua acquisizione da parte di Kimberly-Clark nel 1995. Il fatto che qui si citi ancora Scott Paper Company e non Kimberly-Clark indica chiaramente una datazione precedente al 1995. Scott S.p.A. Torino, Via della Rocca 49 – Tel. (011) 88141: il formato del numero telefonico (a 5 cifre) e l'assenza di codici postali moderni nella grafica sono indicativi di una datazione intorno agli anni '80. La grafica monocromatica verde su beige (carta avana), lo stile del logo Scott, e la dicitura "DIVISIONE COMUNITÀ" richiamano lo stile tipico dei prodotti industriali per comunità degli anni ’80.
La Divisione Comunità (indicata sull’etichetta del rotolo Scott 500) era una sezione aziendale specializzata della Scott S.p.A. dedicata alla produzione e distribuzione di prodotti per l'igiene destinati a usi collettivi (ambienti pubblici o ad alta frequentazione), come: scuole, ospedali, aziende, uffici pubblici, stazioni, aeroporti, caserme, stabilimenti industriali, alberghi, campeggi e mense. Rispetto ai prodotti per uso familiare, quelli della Divisione Comunità avevano caratteristiche specifiche: rotoli più grandi (come questo da 64 metri – 504 strappi), carta più resistente o economica, spesso a 1 velo crespato, confezionamento essenziale, spesso con imballaggio kraft o semplice, distribuzione in canali B2B (non nei supermercati, ma tramite fornitori industriali o enti pubblici)
FS Ferrovie dello Stato (blu)
01.01.210 rotolo + confezione marchiata "FS Ferrovie dello Stato" - periodo certamente dopo il 19.2.1987 e prima del 1994 (anche se risulta che questo logo dalla forma "a televisore" sia stato utilizzato solo fino al 1982 per poi adottarne uno "a losanga" fino al 1994)- Fornitore: KISS-CART s.r.l., Ponte a Poppi (AR) -utilizzata nei servizi a bordo treno e nelle stazioni FS: un esempio emblematico della sobrietà e funzionalità dei materiali ferroviari italiani negli anni ’80.
LA CARTA IGIENICA, UNO STRUMENTO CONTRO I FURTI: fino ai primi del 70, quando ancora l’informatica era all’inizio della sua espansione e i cellulari non erano ancora usati in maniera massiccia, una delle attività principali del capostazione era il presenziamento dei treni. Tutti i treni in transito in ogni stazione delle FS dovevano essere presenziati da ambo i lati. Dalla parte del fabbricato viaggiatori il ruolo veniva svolto dal capostazione (con il cappello rosso per farsi riconoscere dal personale del treno) e dall’altro lato dall’addetto alla vigilanza, con cappello, bandiera rossa di giorno, lanterna accesa a luce bianca di notte. Quali erano i principali disservizi che venivano risolti grazie al presenziamento? Ne citiamo alcuni: un carrello frenato con scintille e fiamme, una porta aperta con il rischio che un viaggiatore fosse finito fuori dalla vettura, un copertone su un carro merci svolazzante e per finire che la composizione del treno fosse quella prevista. Nei treni a lungo percorso di notte, spesso oltre ai viaggiatori, erano presenti anche elementi della malavita che si aggiravano tra i vagoni ed entravano in azione quando i viaggiatori riposavano. Il personale del treno, composto dal capotreno e conduttori, poco potevano fare contro questi soggetti, non si dimentichi che non avevano in dotazione cellulari e se avessero azionato il segnale d’allarme, sicuramente se ne sarebbero scappati a piedi, facendo perdere le tracce. Ed ecco entrare in azione uno strumento efficace: la carta igienica. Ritornando alla premessa dell’articolo, il capotreno era a conoscenza che durante il transito nelle stazioni, anche piccole, esisteva il presenziamento. Bisognava avvisare il personale a terra e l’unico mezzo era quello di lanciare un oggetto verso l’agente a terra che richiamasse la sua attenzione ed avvisasse chi di competenza. Ed ecco quindi l’uso del rotolo di carta igienica. Quando il treno transitava dalla stazione, il capotreno si sporgeva dal finestrino (a quei tempi si potevano aprire), attirava l’attenzione del personale a terra agitando la torcia elettrica in suo possesso ed infine lanciava il rotolo di carta igienica dove aveva scritto un messaggio di aiuto. Il rotolo era ben visibile in quanto nel volo si srotolava allungandosi lungo la pensilina. Il capostazione avvisava la prima stazione di fermata che faceva intervenire le forze dell’ordine.
01.01.220 Confezione "gadget" ideato per le fiere di settore - un rotolo di carta igienica all'interno di una lattina in metallo - prodotto dalla “imbalpaper” (inglobata dalla Sofidel nei primi anni 2000). Un oggetto curioso (e forse unico nel suo genere) per il modo insolito di presentare il prodotto. Dopo averlo aperto, il barattolo si poteva utilizzare come porta penne.
Misure: altezza 115 mm - circonferenza 78 mm - datazione: anni ‘90
FS Ferrovie dello Stato (verde)
01.01.250 rotolo + confezione marchiata "Ferrovie dello Stato S.p.A." (segno del passaggio a società per azioni) - Il logo verde “a doppia F stilizzata” usato dal 1994 al 2003 circa - produttore: VAST ITALIA, con sede a Borgo a Mozzano (LU) – Toscana - carta bianca, riciclata o sbiancata, segno di un’evoluzione rispetto al rotolo marroncino precedente - qualità visiva leggermente migliorata: si tratta di un tipo di carta più “morbida” e meno spartana rispetto a quella del decennio precedente. Nel 1998 le Ferrovie dello Stato erano già diventate S.p.A. (avvenuto nel 1992), quindi gestivano gli acquisti con logiche più aziendali, pur restando pubbliche. Questo rotolo risale al periodo pre-Trenitalia (nata nel 2000), quando FS gestiva ancora sia i treni che le infrastrutture. Il fornitore VAST ITALIA era un’azienda toscana specializzata in forniture per enti pubblici e imprese - periodo: fra il 1998 e il 2000
Storia dei loghi FS: Il 1958 segna la prima di una lunga serie di versioni del logo FS. Si tratta di una versione sperimentale che rappresenta un monogramma in alluminio. Gli anni Sessanta vedono un’evoluzione del logo aziendale che viene collocato sulle locomotive sotto forma di un fregio frontale in alluminio, di colore verde su fondo cassa grigio. Il 1970 vede un’altra trasformazione del logo aziendale per rispondere alle esigenze dell’alta velocità. Il logo si trasforma quindi in un fregio su fondo cassa grigio perla, dalla forma “a televisore”. Negli anni Ottanta il logo delle Ferrovie dello Stato viene nuovamente modificato. Introdotto per la prima volta nel 1982 sulle carrozze tipo X, la forma di questo logo è "a losanga". Alla fine del 1994, in linea con il cambiamento della identità societaria del Gruppo, il logo si trasforma di nuovo. Nel 2000 il logo del 1994 viene ridisegnato nel dettaglio degli spigoli. Nel 2008 viene presentato al pubblico il nuovo logo: la forma originale rimane invariata mentre i colori sono quelli della bandiera italiana. Nel corso di una assemblea tenutasi il 24 maggio 2011, l’azienda ha aggiunto la denominazione "italiane" alla ragione sociale originaria.
CURIOSITA'
1) Negli stadi italiani, tra gli anni ’70 e ‘90, il lancio di rotoli di carta igienica era un rituale dei tifosi per accogliere l’ingresso in campo della propria squadra: a Torino, Napoli, Roma, Milano: gli spalti venivano “imbiancati” da decine di rotoli lanciati in campo. Esempio celebre: Curva Sud a Roma, derby capitolino. Il gesto aveva lo scopo di creare una scenografia visiva e sonora, accompagnata da cori e tamburi. Oggi è vietato per motivi di sicurezza, ma in certi video d’epoca è parte della cultura ultras.
2) Nel 1994, durante un'accesa discussione parlamentare sulle spese degli enti pubblici, un deputato dell’opposizione (PDS) ironizzò: “Si risparmia su tutto, ma mai sulla carta igienica dei ministeri!”. Anche se il commento era sarcastico, aprì una polemica sui costi assurdi delle forniture pubbliche, inclusa appunto la carta igienica (che in alcuni uffici costava fino a 20 volte il prezzo di mercato).
3) In molte regioni italiane, la carta igienica è entrata nel linguaggio comune con espressioni colorite. Alcuni esempi: “Non vale più di un rotolo di carta!” (per indicare qualcosa di inutile) o “T’ha scritto una lettera su carta igienica” (per dire che qualcuno ha scritto un messaggio offensivo o senza valore)
4) Durante alcune campagne politiche locali (soprattutto anni '90 e primi 2000), alcuni candidati usarono rotoli di carta igienica personalizzati con lo slogan: “Per pulire la politica!”. Un caso famoso fu nel 2001 a Napoli: un candidato consigliere distribuì rotoli con la sua faccia sopra, promettendo di "ripulire il comune".
5) In diverse università italiane (soprattutto a Pisa, Bologna, Padova), gruppi goliardici stampavano false tesi di laurea su rotoli di carta igienica per prendere in giro amici laureandi. Era tradizione scherzosa, soprattutto nei festeggiamenti post-laurea.
6) Un famoso episodio di cronaca locale: negli anni ’80 un cittadino di Brescia inviò una lettera di protesta al sindaco scritta interamente su un rotolo di carta igienica, in segno di disprezzo per la gestione dei rifiuti. Il rotolo arrivò regolarmente affrancato, arrotolato in un tubo. L’episodio fu riportato da giornali locali e finì in rubriche umoristiche.
7) Diversi artisti italiani hanno citato la carta igienica in modo satirico o surreale: Elio e le Storie Tese (anni ’90): in una canzone demenziale parlano di rotoli che “non finiscono mai” come i problemi italiani. In alcune parodie radiofoniche di Radio Deejay (anni 2000), la “carta igienica” è usata come metafora di discorsi politici “che si allungano senza senso”.