Bisogna aspettare l'8 dicembre 1857 perché il mondo occidentale conosca la prima carta igienica prodotta in serie. L’anno in cui l’inventore newyorkese Joseph Gayetty introdusse il “foglio medico”, nel tentativo di lenire il fondoschiena degli americani dalla rovina dell’uso di giornali, pannocchie di mais e altri oggetti da bagno improvvisati.
Mentre la prestigiosa rivista Scientific American ne parlava in termini di «scoperta grandiosa e ineguagliabile» la comunità di medici guardava con sdegno la trovata dell'imprenditore, considerato un ciarlatano poiché sosteneva che la sua "Medicated Paper" evitasse la comparsa di emorroidi, causate dall'inchiostro dei giornali. In realtà i detrattori non avevano tutti i torti: le emorroidi non furono debellate, ma la "Medicated Paper" ebbe un grande successo tra i consumatori, che apprezzavano la possibilità di potersi pulire con più delicatezza.
Era venduta in pacchetti di strisce rettangolari, al prezzo piuttosto costoso di un dollaro per 1.000 fogli, ogni foglio di pura carta di canapa di Manila aveva la filigrana "JC Gayetty NY". Il prodotto originale conteneva aloe come lubrificante ed era commercializzato come prodotto medico anti-emorroidi. Gayetty, per farsi pubblicità, dichiarava: "sono delicate come una banconota e robuste come un foglio per appunti". Un altro annuncio pubblicitario, stampato anch'esso nel 1859, ci informa che la sua attività si trovava al 41 di Ann Street (a New York).
Joseph Gayetty l'inventore della carta igienica
Nel 1857 Joseph Gayetty introdusse il “foglio medico” (la prima carta igienica disponibile in commercio negli Stati Uniti). Non vendette bene e Gayetty cessò la produzione.
Nel 1867 I fratelli Edward, Clarence e Thomas Scott (che si ritiene fossero originari della contea di Saratoga, NY), iniziarono a vendere un certo tipo di carta igienica in fogli da un carretto a Philadelphia. Di nuovo, come per Gayetty, questo prodotto non vendette molto poiché la maggior parte dei consumatori riteneva che il giornale del giorno prima servisse altrettanto bene allo scopo. Il più grande ostacolo alla vendita di carta igienica nei primi anni era la resistenza dei consumatori a pagare per qualcosa che erano abituati a ricevere gratuitamente.
Nel 1871 Seth Wheeler ricevette il primo brevetto statunitense per una macchina in grado di produrre carta da imballaggio perforata e arrotolata. La sua macchina poteva anche imprimere un'insegna o una dicitura su ogni foglio. Il brevetto di Seth menzionava anche che questa macchina per carta da imballaggio poteva elaborare carta igienica perforata e arrotolata.-------------------------------------------------------------------------------------------------
Nel 1872 fu fondata la Kimberly-Clark Corporation, il più grande produttore di carta igienica al mondo
Nel 1874 Wheeler organizzò la Rolled Wrapping Paper Company, al 318 Broadway di Albany, per la produzione di carta arrotolata in base ai brevetti che gli erano stati rilasciati.
Nel 1877 venne fondata la Albany Perforated Wrapping Paper Company con Seth Wheeler come presidente. Un primo annuncio pubblicitario per una versione medicata della Albany Perforated Wrapping Paper diceva: "questa carta sarà ritenuta preziosa come prevenzione e cura per le emorroidi ed è l'unica carta igienica realmente medicata mai prodotta. Prodotta solo dalla Albany Perforated Wrapping Paper Co., Albany, NY, USA. Prezzo per rotolo da 1000 fogli, cinquanta centesimi. Brevettata il 20 luglio 1871; 13 febbraio 1883, 15 luglio 1884, Medicata". Con l'aumento dell'accettazione della carta igienica, Wheeler accorciò e cambiò il nome dell'azienda in APW Paper Company. Wheeler chiamò il suo marchio di carta igienica "The Standard".
Nel 1879 Walter Alcock creò la carta igienica in rotolo e utilizzò il rotolo perforato al posto dei comuni fogli piatti
Nel 1879 Thomas Seymour, Edward Irvin e Clarence Wood Scott fondarono la Scott Paper Company a Filadelfia nello Stato della Pennsylvania. La carta igienica Scott era venduta in rotoli non perforati. A causa della continua riluttanza a parlare di carta igienica in pubblico, i fratelli Scott non usarono il loro cognome sulla carta. Per un po', gli Scott usarono il nome "Waldorf" sulla loro carta igienica.
Nel 1880, la British Perforated Paper Company vendeva carta igienica, ma la sua carta igienica non era venduta in rotoli. Veniva commercializzata ai barbieri per essere usata per pulire la schiuma da barba dai rasoi mentre radevano i clienti
Nel 1885 Oliver Hewlett Hicks brevettò la confezione di carta igienica e il processo di produzione
Nel 1885, la Morgan Envelope Company brevettò un rotolo di carta igienica e un portarotolo molto simili a quelli dell'APW. L'unica differenza significativa nel nuovo brevetto di Morgan era che il rotolo di carta igienica era ovale e non rotondo. Morgan disse che questo rendeva più facile strappare il foglio. Si sviluppò una causa e il brevetto di Morgan fu respinto; la modifica non era abbastanza sostanziale da giustificare un brevetto separato.
Nel 1891 Seth Wheeler brevetta la carta igienica arrotolata e perforata
Nel 1896 la Scott Paper Company iniziò a produrre carta igienica con il proprio marchio
Nel 1897 la Wheelers Company iniziò a vendere e commercializzare carta igienica perforata standard in rotolo. L'inizio non fu dei più facili: la carta igienica era infatti un prodotto innominabile e poco pubblicizzabile, visto ciò a cui serviva. L’accettazione da parte del pubblico è arrivata solo nei primi anni del 1900 quando è crollato il tabù dell’igiene intima.
Nel 1925 Scott Company divenne l'azienda leader nel mondo nel settore della carta igienica
Nel 1928 il tedesco Hans Klenk diventa il primo venditore di rotoli di carta igienica in Europa
Nel 1935 Northern Tissue inventò la carta igienica senza schegge. Le semplici procedure di produzione della carta spesso non riuscivano a rimuovere piccole schegge dal prodotto finito, ma gli ingegneri di Northern Paper hanno risolto il problema (metodo chiamato lino). La carta igienica più morbida e senza schegge è poi diventata una realtà per i consumatori e ha fornito uno slogan pubblicitario per Northern Tissue
Nel 1942 la St. Andrew’s Paper Mill (Inghilterra, Walthamstow, Londra), produsse la prima carta igienica morbida a due veli
Nel 1954 venne prodotta la prima carta igienica colorata dalla Northern
Nel 1964 venne prodotta la carta igienica monovelo profumata della Charmin
Nel 1990, nel Regno Unito, la carta igienica umida fu introdotta per la prima volta da Andrex (antica cartiera di St. Andrew, oggi di proprietà dell'azienda americana Kimberly Clark)
Nel 2001, negli Stati Uniti, la carta igienica umida è stata introdotta per la prima volta da Kimberly-Clark
La carta igienica si diffuse solo a partire dagli anni '60. Precedentemente alla carta, nei gabinetti della penisola, si potevano trovare dei pezzi di stoffa; ne attesta la diffusione Giovanni Della Casa nel 1558 che, nella sua pubblicazione “Galateo overo de’ costumi”, li definiva "pezze degli agiamenti", teli di stoffa appesi nei gabinetti. Ancora prima, nel XIV secolo, nei gabinetti dei conventi, si utilizzavano per scopi igienici pezzi di vecchie tonache. Nel XVIII secolo si diffuse l'uso di piccoli foglietti di carta, definiti all'epoca "carta per usi igienici"; alcuni ventagli da donna celavano nel manico un apposito scomparto all'interno del quale le signore potevano riporre alcuni di questi fogli. Con la diffusione della stampa, la carta dei giornali assolse anche alle necessità di pulizia fino all'invenzione della carta igienica che, in Italia, fu considerata un lusso fino alla seconda metà del XX sec., fino a quando non divenne un prodotto di uso popolare, inserita nel Dizionario Garzanti della lingua italiana nel 1965 con l'attuale significato.
Prima dell'ampia diffusione della carta igienica, si ricorrevano a vari materiali e oggetti tra cui: fieno, pannocchie di granturco, bastoni, pietre, sabbia, muschio, canapa, lana, gusci, bucce di frutta, felci, spugne, conchiglie, giornali e frammenti di ceramica.
Se vi foste trovati in una latrina pubblica nell'antica Roma, avreste molto probabilmente utilizzato un utensile noto come tersorium. Questi antichi utensili consistevano in un bastone con un'estremità dotata di una spugna bagnata in aceto o acqua salata. La loro presenza è ampiamente documentata nella letteratura romana, persino in una lettera scritta dal filosofo Seneca a un ufficiale romano di nome Lucilio. In questa lettera, Seneca racconta il tragico episodio del suicidio di un gladiatore tedesco, il quale, invece di affrontare un'arena affollata di feroci bestie, scelse di introdurre un bastone munito di una spugna "dedicata agli usi più vili" nella propria gola.
Usato dalla comunità, l’umile tersorium potrebbe aver influenzato la struttura dei bagni pubblici del tempo. I piccoli trogoli ai piedi dei gabinetti pubblici di Efeso erano fonti continue di acqua corrente – utili per immergere il tersorium. Comunque, gli archeologi hanno ancora molti dubbi in merito: “La domanda è, lo usi per te stesso o per pulire la latrina?” chiede l’archeologa Jennifer Bates, una borsista post-dottorato presso il Penn Museum dell'Università della Pennsylvania.
Gli archeologi devono ancora dirimere il dibattito della spugna sul bastone. Ma hanno scoperto campioni di pessoi, un equivalente più umile di carta igienica usato dagli antichi greci e romani. Formato da un piccolo ovale o pietre circolari o frammenti di ceramica rotta, i pessoi sono stati scoperti nelle rovine delle antiche latrine romane e greche. Sono stati anche immortalati su una coppa di 2,700 anni fa che mostra un uomo accovacciato intento a utilizzare la sua pietra. I pessoi vantano anche una menzione nel Talmud (uno dei testi sacri dell'ebraismo).
A questo si aggiunge un’altra creativa soluzione di pulizia pre-carta-igienica rinvenuta nel 1992 sull’antica Via della Seta nel nord-ovest della Cina. Lì, gli archeologi hanno scoperto sette “bastoncini igienici” – bastoni di bambù o legno avvolti in un panno – in una latrina. Il panno trovato sui bastoni di 2,000 anni fa era ricoperto da un escremento umano: un’analisi al microscopio delle feci ha confermato la presenza di una varietà di parassiti presenti nell’intestino umano. “Sono stati trovati in una latrina e i parassiti rinvenuti sui bastoni possono appartenere soltanto a un uomo”, dice Bates. “Dunque, sono stati sicuramente utilizzati in una latrina”. Alcuni testi storici indicano che bastoni e spatole venivano usati nell’antica Cina e in Giappone. La Cina era un passo avanti anche per quel che riguarda la carta igienica. Il riferimento più antico alla carta igienica è stato infatti trovato in alcuni testi scritti di Yen Chih-Thui, uno studioso del VI secolo a.C. che aveva accesso a manoscritti abbandonati per motivi personali, e che non osò pulirsi “sul nome dei saggi”. Ma la pratica era già in uso prima di quel tempo. I ricercatori suggeriscono che la carta di canapa trovata nella tomba dell’imperatore del II secolo a.C. Wu Di – troppo grezza e ruvida per scrivere – fosse invece utilizzata nei bagni.
È lo scrittore arabo Abu Zaid Hasan al Siraff (vissuto nel 916) a descrivere per la prima volta l'uso della carta igienica in una raccolta di viaggi tradotta in francese nel 1845 come "Relation des voyages faits par les Arabes et Persanes dans l'Inde et à la Chine dans le ix siècle de l'ère chrétienne" da M. Reinaud. Egli riferisce dei cinesi: "Non si preoccupano della pulizia e non si lavano con acqua dopo aver fatto i propri bisogni, ma si puliscono solo con la carta." Nel 1393, la produzione in serie della carta igienica a base di riso ebbe inizio per soddisfare le esigenze della famiglia imperiale cinese. I marinai del XVII secolo defecavano sul lato della loro nave e poi tiravano a se una corda che pendeva in mare e la usavano per pulirsi: probabilmente era uno dei primi metodi più igienici. Nelle regioni costiere, come una soluzione alternativa, si faceva uso dei gusci delle cozze e occasionalmente della buccia di cocco. Le persone di cultura islamica tradizionalmente si pulivano utilizzando la mano sinistra insieme a una modesta quantità d'acqua, una pratica ancora in uso oggi. Questo è anche il motivo per cui salutare qualcuno con la mano sinistra viene considerato offensivo in alcune culture islamiche. Gli eschimesi facevano uso di muschio o neve per l'igiene personale. I Vichinghi, d'altra parte, preferivano utilizzare lana per soddisfare le loro esigenze igieniche. Negli Stati Uniti coloniali e i Maya, usavano le pannocchie di mais.
Esperimenti falliti con la carta fatta inizialmente con stracci durante il Rinascimento sono riportati da François Rabelais nel capitolo 19 di "Gargantua", pubblicato per la prima volta nel 1534: "Toujours laisse aux couillons esmorche Qui son hord cul de papier torche".
Nel XVI secolo, i documenti più preziosi fungevano da carta igienica durante la dispersione delle biblioteche monastiche in seguito alla dissoluzione dei monasteri. John Bale (1495-1563), vescovo di Ossory, scrisse quanto segue nel 1549 nel suo prologo a "The laboryouse journey" di John Leland: "Un gran numero di coloro che acquistarono quelle dimore, riservò dei libri di quelle librerie, alcuni per servire i loro vasi, alcuni per pulire i loro candeliere, e alcuni per strofinare gli stivali"
I giornali hanno fornito per più di un secolo la fonte più pronta di carta igienica. Nel numero 115 del "Northampton Mercury" del 9 luglio 1722, comparve un aspro attacco contro James Pasham, che stava cercando di avviare un giornale rivale, il "Northampton Journal". Il primo numero del giornale fu descritto come "il suo primo carico di carta per il sedere": il giornale sembra non essere sopravvissuto a questo feroce attacco. L'uso di giornali stampati come carta igienica fu raccomandato da Lord Chesterfield nelle sue "Lettere a suo figlio", pubblicate nel 1747. Egli consiglia a suo figlio di evitare lo spreco di tempo e fa riferimento all'esempio di un gentiluomo ben organizzato: "Ha comprato, ad esempio, una edizione comune di Orazio, di cui strappava gradualmente un paio di pagine, le portava con sé in quel luogo necessario, le leggeva prima e poi le usava per pulirsi, in questo modo si guadagna del tempo..."
Il formato più diffuso è il rotolo bianco a doppio velo goffrato, ma sono disponibili sul mercato rotoli colorati o decorati, profumati o a più veli (fino a cinque). Le misure standard del taglio sono 126 mm di altezza e 97 mm di larghezza. Sono disponibili anche rotoli caratterizzati da decorazioni come fumetti, barzellette, squadre di calcio e volti di personaggi politici (con evidente scopo satirico). Esistono anche carte inumidite per la sostituzione del bidet, con emollienti e antisettiche.
Ci sono varie ragioni per cui la carta igienica colorata è praticamente scomparsa dai nostri negozi.
i nostri gusti sono cambiati: il desiderio di bagni color pesca o avocado è diminuito a metà degli anni '80 a favore di bagni bianchi e puliti, quindi la carta è cambiata per adattarsi.
i coloranti utilizzati nella produzione della carta erano potenzialmente dannosi per la pelle. La regolamentazione delle tinture non esisteva quando la carta colorata arrivò per la prima volta sul mercato e i produttori usarono qualunque sostanza chimica volessero. Oggi le normative sono più rigorose.
Produrre carta igienica colorata è più costoso e l’industria si è spostata verso le tinte unite più economiche che vediamo oggi.
Quando hanno smesso di produrre carta igienica colorata? La metà degli anni '80 vide il declino della carta igienica colorata quando iniziò a scomparire dagli scaffali dei negozi.
Perché la carta igienica è bianca? La risposta semplice è che si abbina ai bagni moderni. La seconda ragione è che il bianco è un colore clinico. I medici indossano camici bianchi e la biancheria da letto dell'ospedale è bianca per motivi di pulizia. Tutti desideriamo un bagno fresco e pulito e la carta igienica bianca ci aiuta a raggiungere questo obiettivo
La più grande differenza tra la carta igienica è la distinzione tra i prodotti di carta vergine (formati da trucioli di legno) e quelli realizzati con carta riciclata. Quindi esistono due tipi di processi di produzione della carta igienica.
Il processo di produzione della carta igienica inizia con la creazione di una carta. La carta igienica che usiamo oggi è solitamente una carta ricavata dagli alberi ma viene utilizzata anche la carta ricavata dalla pianta di canapa. Quando vengono utilizzate le piante di canapa, otteniamo la carta dalla fibra e dalla polpa della canapa. Tuttavia, la maggior parte della carta igienica oggi è costituita da una “pasta chimica”.
I materiali necessari per produrre la carta igienica sono: alberi, acqua, prodotti chimici per l'estrazione delle fibre, candeggina come il biossido di cloro.
Per il riciclaggio della carta, le aziende utilizzano ossigeno, ozono, idrossido di sodio o perossido per sbiancare la carta riciclata.
Esistono molte differenze nel processo di produzione a seconda dei materiali utilizzati per produrre la carta igienica.
Come produrre la carta igienica dagli alberi:
I produttori non utilizzano tutti i tipi di alberi per produrre la carta. La carta igienica è generalmente realizzata utilizzando una combinazione di legno tenero e legno duro (una combinazione di circa il 70% di legno duro e il 30% di legno tenero).
Preparazione degli alberi (una combinazione di alberi di conifere e di latifoglie). Gli alberi vengono privati della corteccia.
I tronchi vengono accuratamente scortecciati con la macchina per lasciare quanto più legno possibile.
I tronchi passano attraverso macchine che li scheggiano in piccoli pezzi.
I trucioli di legno vengono separati in lotti.
Un'enorme pentola a pressione (un digestore) cuoce i trucioli di legno con altri prodotti chimici per circa 3 ore. L'umidità del legno evapora e la massa si riduce in fibre di cellulosa, lignina e altre sostanze. Il risultato è una fibra utilizzabile, chiamata polpa. La polpa è ciò di cui è fatta la carta.
La polpa viene quindi lavata e pulita dalla lignina e dai prodotti chimici di cottura
La polpa lavata viene sbiancata fino alla rimozione di tutto il colore. L'adesivo che tiene insieme le fibre (lignina) deve essere rimosso dalla pasta altrimenti la carta col tempo diventerà gialla.
La pasta viene mescolata con molta acqua per produrre la carta (99,5% di acqua e 0,5% di fibra). La carta viene spruzzata su schermi di rete che drenano l'acqua.
La carta viene quindi pressata ed essiccata fino all'umidità finale (contenuto circa 5%).
La carta viene raschiata con lame metalliche e avvolta su bobine jumbo. Successivamente la carta viene spostata su macchine che la tagliano in lunghe strisce e la perforano in quadrati. Infine, i log di carta vengono tagliati in rotoli e avvolti in pacchi.
Come produrre la carta igienica con materiali riciclati:
Il processo inizia mescolando insieme molti tipi diversi di carta.
La carta riciclata deve essere lavata con acqua per creare una poltiglia: i prodotti di carta riciclabile vengono gettati in un grande contenitore con acqua calda.
Le bolle d'aria vengono iniettate nell'acqua per rimuovere inchiostro o qualsiasi colore.
La polpa subisce un processo di sbiancamento per renderla più bianca (viene sbiancata e igienizzata con prodotti a base di ossigeno come il perossido).
Quando la pasta viene sbiancata entra nella sezione di formazione della carta.
L'acqua viene rimossa premendo la carta bagnata tra rulli e feltri.
Il contenuto di umidità viene ridotto al livello desiderato e la polpa viene adagiata su una superficie ampia e piana ad asciugare.
La carta viene stampata con una piccola goffratura per maggiore robustezza (la goffratura si trova su alcuni rotoli di carta igienica).
Il foglio di carta gigante e sottile viene alimentato su un rullo.
Il prossimo passaggio è creare un rotolo di carta a due veli. Due dei grandi rotoli di carta trasferiscono la carta in un altro rullo dotato di un lungo tubo di cartone.
La carta viene tagliata e incollata da un braccio meccanico per evitare che si sfilacci.
I lunghi rotoli di carta a due veli vengono poi tagliati da una sega circolare.
World Toilet Day
Il World Toilet Day ("Giornata Mondiale del Gabinetto") è una giornata istituita dalle Nazioni Unite per ricordare al mondo che tutti hanno diritto ad avere un bagno pulito e sicuro. Ma quasi la metà della popolazione mondiale non ha questa opportunità.
Il World Toilet Day si celebra ogni anno il 19 novembre. È una delle giornate mondiali volute dall'ONU e istituita nel 2013, anche se è dal 2001 che la World Toilet Organisation si batte per affrontare il problema della mancanza dei servizi igienico-sanitari in tutto il mondo. Per noi che abbiamo in tutte le case un bagno comodo e pulito, il problema sembra essere secondario. Ma purtroppo ci sono circa 3,6 miliardi di persone, ovvero il 45% della popolazione mondiale, che vivono ancora con servizi igienici di scarsa qualità, e questo provoca pesanti conseguenze sulla loro salute e sull'ambiente. A pagare un prezzo altissimo sono soprattutto i più giovani: ogni giorno più di 800 bambini sotto i 5 anni muoiono a causa di malattie legate all’acqua non potabile e agli scarsi servizi igienico-sanitari presenti nei luoghi in cui nascono.
Ma perché è così importante avere a disposizione un bagno sicuro e ben costruito? Innanzitutto è una questione di dignità personale, perché chi non ha questa fortuna è costretto ancora a fare i suoi bisogni all'aperto (circa 419 milioni di persone lo fanno) con il rischio, nel caso delle donne, per esempio di essere aggredite. Ma soprattutto è un grave problema per l'ambiente: senza un sistema di fognature adeguate, infatti, gli scarichi si diffondono nell'ambiente, contaminando le acque e contribuendo a diffondere malattie anche gravi come il colera o tutte le forme di dissenteria che possono provocare la morte.
Nelle foto: la scuola elementare di Yangling (Cina) rinnovata con servizi igienici scolastici in container.