La Grecia è uno Stato dell'Europa meridionale. È una repubblica parlamentare unitaria e la capitale è Atene. La lingua ufficiale è il greco moderno. Il tratto peninsulare confina con Albania, Macedonia del Nord, Bulgaria e Turchia ed è bagnato sugli altri lati dal mar Egeo, dal mar Ionio e dal mare di Creta. Amministra in totale oltre 2 000 isole, 170 delle quali abitate. Nel 2025, la Grecia ha una popolazione residente di circa 9.976.000 abitanti, composta per il 98% da greci e per il restante 2% da varie minoranze, oltre a vari gruppi di immigrati, provenienti principalmente da Albania, Macedonia del Nord, Bulgaria e Georgia. La Costituzione garantisce libertà di religione.
Σταρ - Star
01.05.100 marca Χαρτέξ (traslitterato: Chartex) - modello Σταρ (Star) - prodotta in Grecia - periodo: anni '80 - carta igienica intercalata
Materiale: cartoncino stampato, completamente in carta - design tipico da metà XX secolo, con colori primari e lettering audace - inglese e greco (suggerisce un prodotto destinato a un mercato nazionale e possibilmente anche turistico).
Scritte in greco (retro): "ΣΤΑΡ" (STAR) / "ΧΑΡΤΗΣ ΥΓΕΙΑΣ ΖΙΓΚ-ΖΑΓΚ" = Carta igienica zig-zag / "ΤΕΛΕΙΩΣ ΔΙΑΛΥΟΜΕΝΟΣ ΕΝ ΤΩ ΥΔΑΤΙ" = Completamente solubile in acqua / "ΧΑΡΤΕΞ" = Nome del produttore (Χαρτέξ), con un logo a forma di macchina da stampa / "ΕΥΔΟΞΟΥ 76 - ΑΘΗΝΑΙ" = Indirizzo ad Atene / "ΕΛΛΗΝΙΚΗ ΣΥΣΚΕΥΑΣΙΑ" = Confezione greca.
Questo tipo di carta igienica piegata era molto diffuso in bagni pubblici, alberghi e treni
Softex
01.05.125 marca Athens Paper Mill S.A o Softex - nazione Grecia - periodo anni '80 o '90 - scritte: πάντα το οικονομικότερο (sempre la più economica)
Softex è un marchio storico in Grecia, talmente noto che il nome “Σόφτεξ” è diventato sinonimo stesso di carta igienica (analogamente a “Scottex” in Italia). Negli anni '60-'90, la Athens Paper Mill S.A. (Αθηναϊκή Χαρτοποΐια Α.Ε.) era una delle principali aziende cartarie greche. La Softex iniziò a operare a Votaniko nel 1937 con il nome di “Athenian Paper Mills – G. Giannoulatos, K. Kefalas and Co. OE” come piccola unità di produzione di carta da imballaggio. Nel 1957 fu trasformata in Società Anonima (S.A.). All'inizio degli anni '70, aveva nove macchine principali e produceva tutti i tipi di carta. Dagli 88 dipendenti del 1945, raggiunse i 1.030 nel 1969 e i 2450 nel 1996. Nel 1973 iniziò la costruzione del complesso industriale di Drama. Fino agli anni '80, la società sembrava detenere una posizione di monopolio nel mercato greco, posizione che ottenne con l'aiuto dello Stato, attraverso un generoso programma di prestiti e rifinanziamento dei suoi debiti. Nel 1984 venne parzialmente nazionalizzata a causa dei risultati finanziari non soddisfacenti. Negli anni ’90 continua ad operare ma il fatturato scende (circa 22 M€ alla fine del decennio) nonostante 1.275 dipendenti. Nel 1993, dopo un grave incendio nei suoi stabilimenti di Atene, l'azienda ha fondato una nuova unità di lavorazione della carta all'avanguardia a Nea Peramos, nell'Attica. Dopo la ristrutturazione, viene venduta al Bolton Group (holding europea attiva nei beni di consumo). Successivamente, nel 2016, viene ceduta a Intertrade Hellas, mantenendo il marchio
ΜΑΝΕΞ Ε.Π.Ε. (Manex E.P.E.)
01.05.150 produttore ΜΑΝΕΞ Ε.Π.Ε. (Manex E.P.E.) - modello manex super - Origine: Grecia (Ελληνικό προϊόν = prodotto greco) - periodo: prodotto tra gli anni '80 e primi '90.
ΜΑΝΕΞ Ε.Π.Ε (indirizzo dello stabilimento: Λεωφ. Ηρακλείου 147, Περισσός, Ν. Ιωνία, TK 142 31) - settore di attività: produzione e commercio all’ingrosso di prodotti in carta tissue (carta igienica, fazzoletti, asciugatutto, ecc.). L’azienda ha sede a Peristeri (un comune nella periferia di Atene), in Attica, Grecia. È poco presente nel panorama digitale: pochi riferimenti online e nessun sito proprietario, il che suggerisce che operava soprattutto nel mercato locale e con distribuzione limitata. Il nome “E.Π.E.” indica la forma societaria greca equivalente a una s.r.l. (Εταιρεία Περιορισμένης Ευθύνης).
ANEIS E.P.E.
01.05.200 prodotto per la DIPRO A.E. da ANEIS E.P.E., con sede in Aρκαδίας 16, Περιστέρι (Ariadnis 16, Peristeri), un sobborgo di Atene, Grecia - modello: "Natura" - tipo di carta: super mono απαλό χαρτί (super carta morbida a uno strato) - composizione: polpa chimica e meccanica sbiancata (Λευκασμένος χημικός και μηχανικός πολτός) - prezzo indicato (etichetta): 140 (probabilmente dracme greche, valuta in uso prima dell'euro) - periodo: anni '80 e '90.
Pessoi e Ostraka
Durante il periodo greco-romano, una tecnica utilizzata per pulirsi dopo la defecazione consisteva nell’uso di frammenti di ceramica ovali o circolari noti come pessoi (dal greco “ciottoli”). Molti pessoi sono stati ritrovati nei riempimenti fecali delle latrine greche e romane in tutto il Mediterraneo. Ad esempio, gli scavi americani nell’agorà di Atene hanno portato alla luce pessoi di diametro tra 3 e 10,5 cm, spessi 0,6–2,2 cm, ottenuti riciclando ceramiche rotte e levigandone i bordi per ridurre i traumi anali. Un esempio dell’uso del pessoi si trova su una coppa greca (kylix) conservata al Museum of Fine Arts di Boston: datata al VI secolo a.C., trovata a Orvieto, raffigura un uomo semi aquattato, con gli abiti sollevati, che si regge con un bastone nella mano destra mentre si pulisce con un pessoi con la sinistra. Alcuni studiosi suggeriscono che anche gli ostraka — frammenti di ceramica con nomi incisi, usati per votare l’ostracismo di personaggi pubblici — potessero essere usati come pessoi, letteralmente sporcando i nomi dei nemici, un gesto simbolico di disprezzo.
Esiste anche un proverbio greco sui pessoi. Si tratta di una celebre espressione comica e volgare dell'antichità, che suona approssimativamente così:
«ἀρκεῖ τρεῖς ψῆφοι πρὸς τὸ καθαρθῆναι»
"Bastano tre pessoi per pulirsi"
Questo detto appartiene alla tradizione gnomica e comica dell'antica Grecia, ed è un chiaro esempio di proverbio popolare di tono volgare e realistico, usato per indicare che non servono grandi risorse per ottenere un risultato pratico.
I due pessoi in foto, fanno parte di una collezione privata: la loro forma arrotondata e la presenza di escrementi fossilizzati confermano l’uso per l’igiene anale.
La presenza di escrementi fossilizzati è stato verificata anche al microscopio.
La kylix nota come "l’uomo che defeca", conservata al Museum of Fine Arts di Boston, è un raro esempio di arte greca a tema scatologico, risalente al 510–500 a.C., attribuita al Pittore di Ambrosios, attivo ad Atene. Si tratta di una coppa da simposio in ceramica attica a figure rosse: sul tondo interno, visibile solo bevendo il vino, è raffigurato un uomo barbuto accovacciato mentre defeca, con una mano appoggiata a un bastone per mantenere l’equilibrio. Secondo alcuni studiosi, la figura starebbe per usare un pessos, un frammento di ceramica levigato usato all’epoca come carta igienica. L’opera allude quindi anche all’igiene personale antica, con riferimenti reali e simbolici. Questa kylix unisce satira, funzione conviviale e rappresentazione del corpo umano, testimoniando l’apertura mentale dei Greci verso temi considerati oggi tabù, ma allora parte integrante del vivere.
Gli ostraka (singolare: ostrakon) erano frammenti di ceramica rotta usati nell’antica Grecia, soprattutto ad Atene, per scrivere nomi durante le votazioni di ostracismo, il meccanismo politico con cui si esiliavano cittadini ritenuti pericolosi per la democrazia. Erano pezzi di vasi, piatti o anfore riciclati, su cui i cittadini incidevano il nome del personaggio da allontanare dalla polis per dieci anni. Accanto alla loro funzione civica, gli studiosi ipotizzano che alcuni ostraka venissero riutilizzati come pessoi, ovvero strumenti per l’igiene anale. Il gesto di "sporcarsi il sedere col nome di un nemico", letteralmente, avrebbe avuto un forte valore simbolico e umiliante: non solo l’avversario veniva esiliato, ma il suo nome veniva poi utilizzato per un gesto di disprezzo estremo e corporeo. Non a caso, esistono ritrovamenti di frammenti ceramici con i nomi di figure celebri come Temistocle, Pericle e Socrate, alcuni dei quali presentano segni di usura o levigatura sui bordi, proprio come i pessoi rinvenuti nelle latrine pubbliche.
1) Rispetto ad altri paesi occidentali, la carta igienica ha impiegato un po’ più di tempo a diventare popolare in Grecia. Solo negli anni ’70 e ’80 ha iniziato a diffondersi ampiamente, con l’urbanizzazione e la crescita del turismo, che hanno portato nuovi standard igienici. Negli anni ’80, con l’ingresso massiccio della carta igienica nelle case greche, molte pubblicità tv la presentarono come un prodotto rivoluzionario, quasi un lusso che portava “modernità e comfort” nella vita quotidiana. Spesso gli spot mostravano famiglie sorridenti e ambienti pulitissimi, sottolineando il passaggio da pratiche tradizionali all’uso della carta igienica.
2) In Grecia, la carta igienica viene spesso chiamata “χαρτί υγείας” (carta della salute), e nelle pubblicità si fa leva su questo aspetto per comunicare sicurezza, igiene e protezione per tutta la famiglia. Il linguaggio tende a essere rassicurante e positivo, valorizzando il prodotto come un elemento fondamentale della casa.
3) Il motivo per cui in Grecia non si può buttare la carta igienica nel water. Le fognature sono un pezzo di storia: la maggior parte delle fognature utilizzate oggi in Grecia sono ancora le stesse costruite nei primi anni del ‘900. Inoltre le tubature installate in Grecia, fino a qualche anno fa, presentano un diametro più piccolo rispetto alla norma, e questo rende facile il rischio di occlusione degli scarichi. Ecco, quindi, spiegato il sorprendente motivo per cui in Grecia non si può buttare la carta igienica nel water. Tubature datate e troppo piccole rendono necessarie maggiori precauzioni. La carta igienica, dopo l’utilizzo, viene smaltita in appositi cestini (con apertura a pedale e chiusura ermetica per evitare la fuoriuscita degli odori) posizionati nelle vicinanze del gabinetto (vedi foto)