La Bielorussia è uno Stato dell'Europa orientale. Confina con Polonia, Lituania, Russia, Ucraina e Lettonia. Ha una superficie di 207.600 km²; non ha sbocco al mare, ma ha 11.000 laghi e corsi d'acqua navigabili. La Bielorussia è una repubblica presidenziale, con presidente Aljaksandr Lukašėnka. La capitale è Minsk. Le lingue ufficiali sono il bielorusso e il russo dal 1995. È l'unico Paese in Europa nel quale è ancora in vigore la pena di morte. La maggioranza della popolazione bielorussa fa parte del gruppo etnico dei bielorussi che costituisce l'83,7% del totale, su una popolazione di 9.470.400 abitanti. I russi sono il secondo gruppo etnico più grande. Seguono i polacchi e gli ucraini.
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01.80.200 marca good (con il logo rosso e la scritta gialla) - produttore: OAO "Слонимский картонно-бумажный завод «Альбертин»" (stabilimento cartone-cartario “Albertin” di Slonim, regione di Grodno, Bielorussia) - indirizzo: 231793, Bielorussia, Grodno, Slonim, ul. Fabrichnaya 1 - carta igienica monostrato (1 слой = 1 strato), goffrata - composizione: 100% macero (carta riciclata) - prodotto su ordinazione per: ZAO “Добронам” (Dobronom), catena di distribuzione bielorussa con sede a Minsk. Zao ha oltre 1.100 negozi dislocati in circa 250 località in tutta la Bielorussia, opera sotto diverse insegne, tra cui: Kopeechka – formato di prossimità (oltre 850 punti vendita), Dobronom – proprio marchio, oltre 30 supermercati e Mayak, una giovane rete nel formato “hard discount” - data di produzione: 2025 - durata di conservazione: illimitata (non scade) - codice a barre: 4810136004980 (prefisso 481 = Bielorussia).
L'origine dello stabilimento Слонимский картонно-бумажный завод «Альбертин» affonda le sue radici nel 1809, quando il nobile Voitek Puslovskij costruì una fabbrica di carta vicino alla sua tenuta chiamata Albertin, in onore del figlio prematuramente scomparso. L’impresa è considerata il primo stabilimento della filiera cartaria e della cellulosa in tutta la Bielorussia. Nel 1885 fu realizzata una linea ferroviaria verso la fabbrica, mentre l’anno successivo fu costruita una centrale idroelettrica, un’infrastruttura avanzata per quel tempo. In epoca sovietica, la fabbrica era l'unica azienda in Unione Sovietica a produrre cartone pressato per legatoria (cartone colorato). Nel 1927, in seguito a turbolenti eventi storici come rivoluzioni e guerre, la fabbrica fu riattivata ufficialmente. Nel 1995, l'azienda è stata trasformata in una società per azioni aperta con la denominazione attuale: OAO “Slonim Cartonno-Bumazhny Zavod Albertin”. La produzione oggi comprende: cartone, carta, prodotti per scopi sanitari‑igienici, e articoli accessori. Nel 2012, lo stabilimento è diventato residente della zona economica speciale (FEZ) Grodnoinvest, acquisendo agevolazioni e opportunità di sviluppo. L’azienda esporta in oltre dieci Paesi (tra cui Russia, Ucraina, Lituania, Lettonia, Moldavia, Armenia, Georgia, Kirghizistan, Polonia e Germania). La quota di esportazioni sul volume di beni prodotti è superiore al 50%.
CURIOSITA' (1)
Nell'aprile del 2024 i media bielorussi indipendenti hanno pubblicato una lettera in cui una prigioniera politica, Katsiaryna Novikava, descrive le pessime condizioni della propria detenzione e di quella di molti altri prigionieri politici nelle prigioni bielorusse. Vista la difficoltà nel far uscire le informazioni dal carcere, Novikava ha dovuto inviarla di nascosto, scrivendola su pezzi di carta igienica.
La Bielorussia è un paese dell’Europa orientale governato da trent’anni in modo autoritario dal dittatore Alexander Lukashenko. Nel 2020 la sua vittoria in elezioni caratterizzate da gravi brogli, che gli aveva fatto ottenere un sesto mandato consecutivo, aveva provocato grandi e partecipate proteste: nella successiva repressione più di 35mila persone sono state arrestate e imprigionate per accuse politiche, per essersi opposte a Lukashenko. Attualmente in Bielorussia, un paese di circa 9 milioni di abitanti, ci sono quasi 1.400 prigionieri politici, secondo l’associazione per i diritti umani Viasna.
Novikava partecipò alle proteste. Fu arrestata nel giugno del 2023 e accusata di sette reati diversi, fra cui “incitamento all’odio” e “interferenza nell’attività di un dipendente del ministero dell’Interno”. È stata condannata a sei anni e sei mesi di carcere.
Nella sua lettera, consegnata al canale indipendente bielorusso Belsat, Novikava parla dei pestaggi subiti in vari centri di detenzione. Dice di essere stata picchiata «dall’intera caserma» a causa della sua attività di opposizione al regime. Descrive inoltre la carenza di cure mediche: dice che dopo essere caduta da un letto a castello la ferita alla testa che si era procurata sarebbe stata fotografata dagli agenti, che però non avrebbero fatto nulla per medicarla.
Novikava ha scritto anche delle ingiustizie del sistema giudiziario: sia la giudice che l’ha condannata sia l’avvocato che avrebbe dovuto difenderla sarebbero, secondo Novikava, chiaramente sostenitori di Lukashenko e l’avrebbero umiliata ripetutamente. Ha detto poi che la maggior parte delle lettere che le vengono inviate non le verrebbe recapitata in carcere, e che «anche i disegni sono vietati». La donna dice anche di essere stata arrestata in camicia da notte e di non essersi potuta cambiare fino a che ai suoi familiari è stato concesso di consegnarle degli altri vestiti.
Pavel Sapelka, un avvocato che lavora con Viasna, ha detto ad Associated Press che la lettera di Novikava dimostra «la situazione catastrofica dei prigionieri politici nelle prigioni bielorusse». Secondo Sapelka le autorità bielorusse sarebbero al corrente che gli abusi, i pestaggi, il diniego di cure mediche e l’isolamento informativo, sistematici nel sistema penitenziario del paese, sono una forma di tortura nei confronti dei prigionieri.
Tra i prigionieri politici ci sono lo stesso fondatore di Viasna, Ales Bialiatski, che nel 2022 fu tra i vincitori del premio Nobel per la Pace. Alcuni oppositori sono stati fatti sparire, al punto che si teme per la loro vita. Per esempio di Maria Kolesnikova, una delle tre leader dell’opposizione, arrestata nel 2020, non si hanno notizie da oltre un anno: i suoi avvocati hanno ricevuto una sua lettera per l’ultima volta il 14 febbraio del 2023, e da allora non ci sono più stati contatti. Nessuno sa dove si trovi, né quale sia il suo stato di salute.
Altri dissidenti sono morti in carcere: tra questi Igor Lednik, un celebre giornalista e politico arrestato nel 2020 perché avrebbe «diffamato» Lukashenko in uno dei suoi articoli. È morto a febbraio, in carcere, e le autorità non vogliono rivelare la causa del decesso.
Traduzione: Ciao! Non so se questa mia lettera ti arriverà, ma provo ancora una volta. Quando sono stata arrestata, sono stata picchiata da un agente del GUBOPiK (polizia politica,dipartimento per la lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione), Ivan Vasiliev. Poi mi hanno portata in via Revolutsionnaya, 3, e lì mi hanno messa contro il muro. Mi hanno picchiata tutti gli uomini dell’ufficio. Mi hanno detto che lo facevano per le mie interviste, il mio canale e le mie lettere di denuncia. Il mio primo avvocato, Romanova, sembra che lavori per il GUBOPiK e quindi non mi ha aiutata.. Mi hanno picchiata sulla testa. In cella sono stata con Maria Zolotova (TUT.BY), N. Labetz, Konstantinovich e altre. Le mie prime lesioni fisiche le ho riportate il 20 gennaio.
Traduzione: "Le letterenon arrivano quasi mai, i disegni sono stati vietati. Sono caduta dalla sedia con il naso insanguinato, mi sono trascinata verso una mensola di legno. Mi hanno fatto una radiografia, ma da più di un mese non mi comunicano il risultato. Il giudice e il procuratore Yulia Zalu e Khimichev mi trattano come spazzatura.
Questo è un post di Sviatlana Tsikhanouskaya. Tsikhanouskaya è una politica e attivista bielorussa, diventata protagonista della politica nel 2020, quando ha deciso di candidarsi alle elezioni presidenziali bielorusse al posto del marito, Siarhei Tsikhanouski, un noto blogger e oppositore del regime, arrestato pochi mesi prima delle elezioni. Le elezioni del 9 agosto 2020 sono state ampiamente considerate truccate a favore di Lukashenko. Dopo le elezioni, Tsikhanouskaya ha dovuto fuggire in esilio in Lituania a causa delle minacce contro di lei e i suoi figli. Da allora è diventata il volto della lotta per la democrazia, i diritti umani e la liberazione dei prigionieri politici in Bielorussia. È considerata la leader in esilio della Bielorussia democratica e lavora per mantenere alta l'attenzione internazionale sulla repressione nel suo Paese, chiedendo sanzioni contro il regime e la liberazione dei prigionieri politici.
Ecco la traduzione di quello che ha scritto nel post: "La prigioniera politica Katsiaryna Novikava ha scritto una lettera dal carcere su un pezzo di carta igienica. Ha descritto come è stata sottoposta a percosse e torture. Le è stata negata l'assistenza medica. Ci è voluto un coraggio incredibile per inviare questo grido di aiuto al mondo — ora il mondo deve ascoltare!"
Katsiaryna Novikava è riuscita a raccontare la sua storia e a descrivere il brutale sistema delle carceri politiche bielorusse, nascondendo messaggi scritti su pezzi di carta igienica.
CURIOSITA' (2)
La “salsiccia senza carta igienica” da un articolo del 17/10/2014 pubblicato su RadioFreeEurope / RadioLiberty: È un motivo di orgoglio per il presidente bielorusso Alyaksandr Lukashenka: niente carta igienica nella nostra kolbasa (kolbasa - колбаса in russo/bielorusso - è un termine generico che indica la salsiccia o insaccati a base di carne, molto diffusi in tutta l’Europa orientale).
Lukashenka sostiene che questo è uno degli aspetti che rende i prodotti bielorussi migliori di quelli russi. Il 17 ottobre ha dichiarato ai giornalisti russi che la Russia aveva abbassato i suoi standard di qualità alimentare dopo il crollo dell'Unione Sovietica nel 1991, "mentre noi, grazie a Lukashenko, abbiamo mantenuto gli standard statali"."Il cibo bielorusso è di qualità decisamente superiore. "Nel salame non c'è carta igienica e non c'è mai stata", ha affermato. Ha aggiunto che "fatti del genere sono stati scoperti nelle aziende russe: carta igienica, soia, additivi di ogni genere". Sia la carta igienica che le salsicce scarseggiavano negli ultimi anni dell'Unione Sovietica.